Da alcuni giorni sono in vigore nuove norme legislative per dare più tutela agli animali, più tutela alla salute pubblica e per prevenire altresì alcune epidemie e pandemie che potrebbero diffondersi a partire da malattie trasmesse o veicolate da animali.
Queste norme segnano un importante cambiamento soprattutto per gli animali esotici e selvatici; si tratta di circa 5 milioni di esemplari, i quali, stando ai dati ufficiali vengono attualmente commercializzati e tenuti in cattività all’interno di teche, vaschette e gabbie.
Entro 6 mesi il Ministero della Transizione Ecologica stilerà anche una lista di specie animali il cui commercio sarà vietato.
Pertanto chi possiede uno degli animali elencati in questa lista, per legge non potrà più farlo riprodurre ma potrà detenerlo fino alla fine della sua vita.
I possessori dovranno denunciarne la presenza (o detenzione) alla Prefettura locale entro 3 mesi dalla data di pubblicazione della norma mentre i negozi avranno tempo 12 mesi per la segnalazione.
I circhi e le mostre faunistiche itineranti dovranno fermare immediatamente la riproduzione dei soggetti coinvolti.
Le norme varranno anche per gli esemplari ibridi, pertanto saranno vietati animali tipo il “Ligre” (incrocio tra un leone ed una tigre) , i gatti “Savannah” (incroci tra gatti domestici, gattopardi e servali) e altri ancora.
Sarà vietato importare pipistrelli e detenere/riprodurre ragni velenosi.
Sono previste pesanti sanzioni per chi non si atterrà alle nuove norme: è previsto l’arresto fino a 6 mesi e un’ammenda che va dai 20.000 ai 150.000 Euro.
Per quanto riguarda gli animali d’affezione comuni, verrà realizzata l’anagrafe nazionale di cani e gatti nonché delle strutture e degli operatori che li detengono a qualsiasi titolo, anche per i soggetti da reddito: tutti dovranno essere identificati e registrati nella Banca Dati Nazionale.
I riferimenti normativi sono i seguenti: DL n.134, n.135 e n.136 del 5 Agosto 2022 .
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