Per alcune persone tenere in casa un gatto, un cane, un coniglietto o anche un animale esotico può essere un modo per alleviare la solitudine però occorre ricordare che un animale domestico non è un giocattolo ma una creatura vivente che ha i suoi diritti e se messo in un contesto urbano vicino ad altre persone, è necessario che la sua presenza non leda i diritti altrui, verosimilmente i vicini di casa.
I diritti degli animali domestici sono aumentati nel corso del tempo a seguito dell’incremento delle attenzioni e della sensibilità verso di essi e di conseguenza anche gli ordinamenti legislativi si sono modificati.
Pertanto i diritti degli animali hanno prodotto conseguenti doveri per chi se li prende in carico, cioè necessità di fornire loro cibo ed acqua in quantità sufficienti da garantire il loro benessere fisico ed etologico, assicurare con tempistiche adeguate le necessarie cure sanitarie, riservargli un trattamento rispettoso e consentire un adeguato spazio di movimento per garantire il giusto esercizio fisico, (tipicamente per i cani, portarli a passeggio o farli scorrazzare all’aperto in aree “sicure” – il cosiddetto “sgambettamento”).
Altre attenzioni doverose nei confronti degli animali domestici sono quelle di prendere ogni possibile precauzione per impedirne la fuga, garantire la tutela di soggetti terzi da possibili aggressioni, assicurare la regolare pulizia degli spazi di dimora e la relativa igiene, evitare di lasciare liberi gli animali nelle aree comuni senza le dovute cautele (nel caso di cani, questi devono essere legati al guinzaglio non più lungo di 150 cm e con la museruola), garantire che gli animali non compromettano la quiete di condomini e vicini di casa e l’igiene degli spazi comuni e soprattutto non abbandonare gli animali per lungo tempo in casa o sul balcone; in quest’ultimo caso si può configurare il reato di “omessa custodia” (Art. 672 c.p.) che prevede una sanzione amministrativa da € 25 a € 258.
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